L’Apache ritarda di una giornata (l’anno scorso segnò all’esordio), ma la Juventus pare girare con il pilota automatico. Ossia: cambia l’allenatore, ma la squadra prosegue la corsa dell’anno passato. Somigliando molto a quella di Antonio Conte, nella sostanza e nel modo di giocare. E poi c’è lui, il sosia, ovvero Roberto Pereyra. Visto in tv, è uguale ad Arturo Vidal.

Si muove come lui, si inserisce come il cileno. Insomma, ma siamo sicuri che il Guerriero non sia in campo? Sì, a giudicare dai tiri. Per ora l’unico difetto dell’ex calciatore dell’Udinese. Max Allegri grazie al fattore T di Tevez supera a pieni voti la prima allo Juventus Stadium. Tanto da scherzare nel dopopartita: “Mi sono sentito come a casa mia”.

Finora, in due match ufficiali, i bianconeri hanno fatto tre gol, subendone zero. L’anno passato ne aveva fatti 5 subito 1. Forse aveva impressionato maggiormente perché gli avversari erano stati Sampdoria e Lazio, ma tant’è. Questa Juve pare ancora più difficile da superare in difesa, anche se in attacco c’è stato un brusco calo in quanto a occasioni rispetto alla prima di Verona.

Allegri prosegue a non toccare nulla. Un po’ come quei capi che arrivano in un ufficio perfetto ed efficiente. Vorrebbero, sì, fare sentire la loro presenza, ma poi vedono che tutto va alla perfezione. Che il loro intervento è quasi superfluo. E si coccolano la nuova azienda, il nuovo ufficio. Già, all’inizio, Allegri pareva quasi incantato dallo Js. E dire che qui c’era stato. Da avversario. Il pubblico non lo ha applaudito più di tanto, ma si sapeva. Per conquistare la gente bianconera servirà altro. Magari già in Champions, contro il Malmoe, potrebbe esserci di più la mano di Max. E i battimani (per lui) del pubblico. Per ora, va bene così: tra indiani, aerei telecomandati e nuovi acquisti che paiono quelli della vecchia guardia.

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ultimo aggiornamento: 14-09-2014


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